Wednesday 7 November 2018


Una serata vibrante all’insegna di bollicine speciali
Quando mi e’ arrivato l’invito dalla mia ex-collega Arabella a prendere parte ad una serata di degustazione di spumanti Ferrari, sono stata molto felice di parteciparvi. Per vari motivi: uno, perche’ mi faceva piacere rivedere la mia collega dopo tanto tempo; due, perche’ erano forse 10 anni e passa che non assaggiavo i vini Ferrari e tre perche’ sono in una fase in cui gioisco di fare la conoscenza di persone nuove e assaporarne la loro compagnia.
La serata di degustazione e’ andata ben oltre qualsiasi aspettativa: si e’ rivelata, infatti, una serata molto divertente, con persone molto simpatiche e carica di positivita’ e di condivisione. A condire il tutto con il suo immenso carisma e col suo gran senso di coinvolgimento e’ stato Dean Lapthorne, l’export manager della cantina trentina, di origine australiana che, solare come tutti gli australiani in genere, ha raccontato i vini Ferrari sfoderando un sorriso genuino ed un’allegria disarmante.



Il tasting e’ stato organizzato da Petersham Cellars, azienda nata nel 2013 per promuovere il vino italiano, fondata da Laura Boglione e suo marito, Giovanni Mazzei, con l’intento di curare il menu’ e le wine lists di tutti i ristoranti firmati Petersham Nurseries.  La cantina e’ disponibile all’interno della Delicatessen che si trova nel cuore di Covent Garden. E’ qui che ogni giovedi’ vengono organizzate  delle serate di degustazione che si inscrivono nel progetto del loro wine club, e coordinate  da Leo Cappelletto, operations and events manager dell’azienda. Ho avuto modo di sedere accanto a Leo durante la cena ed e’ stato lui stesso a descrivere le varie attivita’ organizzate dall’azienda e il programma futuro, che comprende persino la creazione di un sales team specializzato nella vendita dei vini alla ristorazione londinese.


La cena di Ferrari comprendeva cinque spumanti, alcune delle bottiglie disponibili all’acquisto per i commensali e si e’ tenuta il 23 Ottobre scorso. Patrocinata da Enotria, distributore ufficiale della cantina in UK, e rappresentata da Erica Parisi, la serata si e’ aperta con un aperitivo a base di Perle’ 2012 accostato a ostriche di Falmouth con limoni di Amalfi e bruschetta di granchio di Portland. 
E’ indubbio dire che il Perle’, Chardonnay in purezza, e’ un’ottima introduzione alla denominazione Trento DOC o, Pardon meglio dire, agli Spumanti Ferrari che hanno aperto il varco alla denominazione Trento DOC nel mondo. Il Perle’ annata 2012, sboccato dopo cinque anni sui lieviti, e’ fortemente espressivo del vitigno Chardonnay importato dalla Francia quando il signor Giulio Ferrari, di ritorno da Montpellier, ebbe l’intuizione di poter creare degli spumanti italiani che potessero essere considerati importanti tanto quanto gli champagnes.


Dal 2012 siamo poi passati al Perle’ Nero 2009, ottenuto da Pinot Nero e pas dose’, sei anni sui lieviti, di buona complessita’ olfattiva e intensita’ al palato, note tostate e sapidita’ che ben si adattavano alle capesante di Orkney alla griglia con contorno di Prosciutto San Daniele.
Dopo questa introduzione, siamo passati al momento che definirei hot della cena con 3 annate di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, composto da 100% Chardonnay, due annate delle quali non in vendita sul mercato. Dean ci ha sapientemente condotto attraverso la degustazione di tre annate: 2007, 2005 e 1995.


Il 2007, messo sul mercato solo il mese scorso dopo 10 anni sui lieviti, e come risaputo non rilasciato ogni anno ma solo in annate considerate importanti, ha registrato un notevole interesse tra i commensali. Di questa annata sono state immesse sul mercato 32,000 bottiglie ed e’ stato sorprendente notare la vivacita’ dello spumante e la sua ancora zampillante acidita’. Se dovessi utilizzare un aggettivo per definirlo sarebbe sicuramente: armonioso. E’ stato messo in abbinamento con gnocchi allo zafferano con cozze della Cornovaglia e nasturzio, una pianta ornamentale e commestibile, originaria del Sud America.



Sarebbe interessante assaggiarlo di nuovo tra 20 anni per vedere come la sua frutta matura ai sentori di frutti estivi, si riesca ad amalgamare ancora di piu’ alla sua fresca acidita’ e assaporarne quindi il risultato!
Il 2005 per me e’ stata una rivelazione: un naso con note di fumo, accattivante e un palato che ho definito con un unico aggettivo: esotico. Uno spumante dal carattere deciso e note molto distintive reminiscenti di frutti esotici, spezie e un gusto inconfondibile, oserei dire unico.
A seguire l’annata 1995: uno champagne classico di tutto rispetto, buttery and very yeasty lo definirebbe un inglese, misto a note minerali e tostate ed un finale lungo e persistente, soprattutto se si tiene in considerazione la sua veneranda eta’. Se dovessi utilizzare un aggettivo per il 1995 sarebbe: maestoso.
Sia il  2007 che il 1995 sono stati abbinati ad un altro squisito piatto, ossia un filetto di rombo della Cornovaglia con scampi, pomodori autunnali, salsa aioli e origano. Un piatto sostanzioso per sostenere la complessita’ dei due spumanti. 



Mi sono sentita privilegiata per aver potuto assaggiare queste annate cosi’ pregiate e introvabili e sono tornata a casa contenta di aver trascorso una serata allegra, gioiosa e vibrante proprio come le bollicine che la hanno accompagnata....ogni dettaglio marketing e’ stato curato alla perfezione e ça va sans dire, riecheggiando una famosa pubblicita’ italiana, che: Ferrari fa le cose per bene!




No comments:

Post a Comment