Una serata vibrante all’insegna
di bollicine speciali
Quando mi e’ arrivato l’invito dalla mia ex-collega Arabella a prendere
parte ad una serata di degustazione di spumanti Ferrari, sono stata molto
felice di parteciparvi. Per vari motivi: uno, perche’ mi faceva piacere
rivedere la mia collega dopo tanto tempo; due, perche’ erano forse 10 anni e
passa che non assaggiavo i vini Ferrari e tre perche’ sono in una fase in cui
gioisco di fare la conoscenza di persone nuove e assaporarne la loro compagnia.
La serata di degustazione e’ andata ben oltre qualsiasi aspettativa: si e’
rivelata, infatti, una serata molto divertente, con persone molto simpatiche e
carica di positivita’ e di condivisione. A condire il tutto con il suo immenso
carisma e col suo gran senso di coinvolgimento e’ stato Dean Lapthorne,
l’export manager della cantina trentina, di origine australiana che, solare
come tutti gli australiani in genere, ha raccontato i vini Ferrari sfoderando un
sorriso genuino ed un’allegria disarmante.
Il tasting e’ stato organizzato da Petersham Cellars, azienda nata nel 2013
per promuovere il vino italiano, fondata da Laura Boglione e suo marito,
Giovanni Mazzei, con l’intento di curare il menu’ e le wine lists di tutti i
ristoranti firmati Petersham Nurseries.
La cantina e’ disponibile all’interno della Delicatessen che si trova
nel cuore di Covent Garden. E’ qui che ogni giovedi’ vengono organizzate delle serate di degustazione che si
inscrivono nel progetto del loro wine club, e coordinate da Leo Cappelletto, operations and events
manager dell’azienda. Ho avuto modo di sedere accanto a Leo durante la cena ed
e’ stato lui stesso a descrivere le varie attivita’ organizzate dall’azienda e
il programma futuro, che comprende persino la creazione di un sales team
specializzato nella vendita dei vini alla ristorazione londinese.
La cena di Ferrari comprendeva cinque spumanti, alcune delle bottiglie disponibili
all’acquisto per i commensali e si e’ tenuta il 23 Ottobre scorso. Patrocinata
da Enotria, distributore ufficiale della cantina in UK, e rappresentata da
Erica Parisi, la serata si e’ aperta con un aperitivo a base di Perle’ 2012
accostato a ostriche di Falmouth con limoni di Amalfi e bruschetta di granchio
di Portland.
E’ indubbio dire che il Perle’, Chardonnay in purezza, e’
un’ottima introduzione alla denominazione Trento DOC o, Pardon meglio dire,
agli Spumanti Ferrari che hanno aperto il varco alla denominazione Trento DOC
nel mondo. Il Perle’ annata 2012, sboccato dopo cinque anni sui lieviti, e’ fortemente
espressivo del vitigno Chardonnay importato dalla Francia quando il signor Giulio Ferrari, di ritorno da Montpellier, ebbe l’intuizione di poter creare degli
spumanti italiani che potessero essere considerati importanti tanto quanto gli
champagnes.
Dal 2012 siamo poi passati al Perle’ Nero 2009, ottenuto da Pinot Nero e
pas dose’, sei anni sui lieviti, di buona complessita’ olfattiva e intensita’
al palato, note tostate e sapidita’ che ben si adattavano alle capesante di
Orkney alla griglia con contorno di Prosciutto San Daniele.
Dopo questa introduzione, siamo passati al momento che definirei hot della cena con 3 annate di Giulio Ferrari
Riserva del Fondatore, composto da 100% Chardonnay, due annate delle quali non
in vendita sul mercato. Dean ci ha sapientemente condotto attraverso la degustazione
di tre annate: 2007, 2005 e 1995.
Il 2007, messo sul mercato solo il mese scorso dopo 10 anni sui lieviti, e
come risaputo non rilasciato ogni anno ma solo in annate considerate importanti,
ha registrato un notevole interesse tra i commensali. Di questa annata sono
state immesse sul mercato 32,000 bottiglie ed e’ stato sorprendente notare la
vivacita’ dello spumante e la sua ancora zampillante acidita’. Se dovessi
utilizzare un aggettivo per definirlo sarebbe sicuramente: armonioso. E’ stato
messo in abbinamento con gnocchi allo zafferano con cozze della Cornovaglia e
nasturzio, una pianta ornamentale e commestibile, originaria del Sud America.
Sarebbe interessante assaggiarlo di nuovo tra 20 anni per vedere come la
sua frutta matura ai sentori di frutti estivi, si riesca ad amalgamare ancora
di piu’ alla sua fresca acidita’ e assaporarne quindi il risultato!
Il 2005 per me e’ stata una
rivelazione: un naso con note di fumo, accattivante e un palato che ho definito
con un unico aggettivo: esotico. Uno spumante dal carattere deciso e note molto
distintive reminiscenti di frutti esotici, spezie e un gusto inconfondibile,
oserei dire unico.
A seguire l’annata 1995: uno champagne classico di tutto rispetto, buttery and very yeasty lo definirebbe
un inglese, misto a note minerali e tostate ed un finale lungo e persistente,
soprattutto se si tiene in considerazione la sua veneranda eta’. Se dovessi
utilizzare un aggettivo per il 1995 sarebbe: maestoso.
Sia il 2007 che il 1995 sono stati
abbinati ad un altro squisito piatto, ossia un filetto di rombo della
Cornovaglia con scampi, pomodori autunnali, salsa aioli e origano. Un piatto
sostanzioso per sostenere la complessita’ dei due spumanti.
Mi sono sentita
privilegiata per aver potuto assaggiare queste annate cosi’ pregiate e
introvabili e sono tornata a casa contenta di aver trascorso una serata
allegra, gioiosa e vibrante proprio come le bollicine che la hanno
accompagnata....ogni dettaglio marketing e’ stato curato alla perfezione e ça va
sans dire, riecheggiando una famosa pubblicita’ italiana, che: Ferrari fa le cose per bene!
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